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    Viaggio nella storia lungo la Via Flaminia: scoperte tra Umbria e Marche

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      San Francesco Marathon 2024

      17 NOVEMBRE 2024

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        La storia di Umbria Jazz

        Finalmente ritorna Umbria Jazz, l’evento musicale più atteso in Umbria!

        Umbria Jazz è il festival musical dedicato al mondo del Jazz più importate in Italia e tra più influenti al mondo.
        Un festival tra le note calde del Sax e quelle ritmiche della tromba che risuonano tra i vicoli del Centro Storico di Perugia e i suoi palchi  distribuiti in location con cornici storiche mozzafiato, come il palco di Piazza IV Novembre, la Jazz Jam Session al Teatro Morlacchi, i concerti per i puristi alla Galleria Nazionale dell’Umbria,  fino al Main Stage situato all’arena Santa Giuliana per i concerti dei grande artisti italiani e internazionali che hanno varcato la porta di Umbria Jazz.

        Lo stesso Herbie Hancock, presente anche quest’anno ad Umbria Jazz, descrive così il festival:

        “È il luogo in cui bisogna essere in questo periodo dell’anno”

        Lo sapevi che Umbria Jazz è stato anche citato nella puntata n.16-stagione 33 de I Simpsons?

        Ripercorriamo insieme le origini di Umbria Jazz

        Nasce nel 1973 (quest’anno festeggia i suoi 50 anni!) per volontà di Carlo Pagnotta, gestore di una bottega di abbigliamento e soprattutto grande appassionato di musica Jazz che desiderava portare nella sua Umbria un festival dedicato a questo genere musicale. La storia narra che ebbe l’idea o la folgorazione Jazz in un bar storico di Via Mazzini, oggi chiuso.
        Il primo concerto si svolse proprio ne 1973, nel teatro naturale della Villalago a Piediluco, in provincia di Terni. Altre location destinare ai palchi erano Perugia proprio in Piazza IV Novembre dove fecero il proprio esordio italiano i Weather Report, e ancora Gubbio, proprio per dare l’idea di un festival musicale che abbracciasse tutta l’Umbria.

        Non è sempre filato tutto liscio…

        Nei difficili e bollenti anni ‘70-’80, tra scontri e idee politiche contrastanti tra la “musica nera” e la “musica bianca”, Umbria Jazz non vide la luce dei palchi nel 1978 fino al 1982!

        Il ritorno

        L’anno della sua “rinascita” risale al 1982 con novità e cambiamenti come l’introduzione del biglietto di ingresso per alcuni concerti, fino ad allora gratuiti.
        Nel 1985 nacque l’Associazione Umbria Jazz che gestisce l’evento e il marchio Umbria Jazz che invece rimane di proprietà della Regione Umbria.
        Altra novità è la scelta di Perugia come città ospitante Umbria Jazz con solo alcuni concerti tenuti negli anni a Terni, Assisi, Gubbio. Oppure con l’edizione di Umbria Jazz Winter Edition che si tiene ogni anno a dicembre a Orvieto.

        Le vie che suonano

        Durate Umbria Jazz, che si tiene ormai da tradizioni per 10 giorni nel mese di luglio, è possibile assistere e ascoltare musicisti, jazzisti, cantanti che si esibiscono lungo tutto corso Vannucci, creando atmosfere uniche tra le note del Jazz, Blues, Gospel, Soul, Rhytm’n’Blues…
        Famosi per i loro concerti itinerari sono, per esempio, i Funk Off!

        La potenza è Umbria Jazz è l’aver creato un evento di Musica Jazz in Italia, con tutte le sfumature che vanno dal blues alla musica raggae, dal pop al soul, tra grandi artisti e artisti emergenti, tra musica “in strada” e grandi palchi. Un evento in grado di far emozionare e riunire tutti, grandi e piccini, sotto le note del Jazz.

        Citando Alessandro Baricco nel suo monologo teatrale Novecento:

        “Quando non sai che musica è,
        allora è Jazz!”

        Alcuni grandi artisti che hanno partecipato in questi anni a Umbria Jazz

        Alicia Keys 
        Art Blakey 
        B.B. King
        Carlos Santana 
        Diana Krall 
        Earth, Wind & Fire 
        Elton John 
        Eric Clapton 
        Herbie Hancock 
        Johnny Depp 
        Lady Gaga 
        Liza Minnelli 
        Massive Attack 
        Mika 
        Phil Collins 
        Pino Daniele 
        Prince 
        Simply Red 
        Stefano Bollani 
        Sting
        The Chainsmokers 
        Tony Bennett 
        Vinicio Capossela 

        La Cascata delle Marmore

        La Cascata delle Marmore, formata dal Velino e dal Nera, affluenti del Tevere, è una delle attrazioni naturalistiche più visitata in Umbria, benché sia una cascata artificiale, ha origini antichissime che risalgono già all’epoca romana, nel 271 a.C: è in questa data che il console romano Manio Curio Dentato con un ingegnoso intervento idraulico, fece costruire un canale al fine di far defluire le acque che stagnavano del Velino nella Sabina (pianura reatina), pericolose per la popolazione vicina, verso il fiume Nera. L’intervento fu cosi chiamato e conosciuto nel tempo come “Cavo Curiano”.
        Altri interventi fatti per contrastare gli allagamenti nei periodi di piena dei fiumi risalgono al 1422, a cura dell’ingegnere Aristotile Fioravanti e affidati da Braccio Fortebraccio da Montone. In quest’occasione fu realizzato un nuovo canale chiamato “reatino”. Altri interventi risalgono nel 1547 da Antonio Da Sangallo, su commissione di Papa Paolo III con la costruzione di un terzo canale. Nel 1601 l’architetto Giovanni Fontana realizzò il canale “clementino” in onore di Papa Clemente III. Infine nel 1787 l’architetto Andrea Vici fece l’ultimo intervento che consegnò alla Cascata delle Marmore l’aspetto attuale.

        Ad oggi la Cascata delle Marmore risulta la più alta cascata artificiale d’Europa.

        CURIOSITÀ

        • Il nome deriva dalla ricchezza di carbonato di calcio sulle rocce che ricorda il marmo bianco.
        • Oggi la Cascata non è solo un’importante attrazione turistica e naturalistica per la ricchezza di flora e fauna, dalle alghe, muschi, felci, insetti, pesci, rettili, uccelli e piccoli mammiferi, ma è anche utilizzata per la produzione idroelettrica.
        • La Cascata non è sempre aperta a pieno regime (Attenti agli orari di apertura così da non perdere questo affascinante momento!!), e questo permette di ammirare la bellezza e la ricchezza della vegetazione che si mostra quando il flusso d’acqua della cascata è chiusa. La sua apertura viene annunciata attraverso un segnale acustico. Meravigliosa la vista dell’acqua che si getta con forza e crea, nelle giornate di sole, un meraviglioso arcobaleno. È possibile accedere alla Cascate sia dal Belvedere superiore sia dal Belvedere inferiore.
        • La notte le acque della cascata, quando aperte, sono illuminate da un impianto di illuminazioni a led.
        • La bellezza del Parco della Cascate delle Marmore è data anche dal poter ammirare lungo il percorso le grotte che l’acqua ha scavato nei secoli con stalattiti e stalagmiti nel travertino: alcune si possono visitare e la più famosa è la GROTTA DEGLI INNAMORATI

        UNA ROMANTICA LEGGENDA

        Lo Gnefro, una creatura fatata e leggendaria della cultura popolare umbra, narra la storia della ninfa di nome Nera invaghita del pastore Velino. La dea Giunone, che non accettava un amore tra una ninfa e un essere umano, trasformò la ninfa Nera in un fiume. Velino, credendo che la Ninfa Nera stesse affogando in quelle acque sino ad allora sconosciute, vi si gettò. Giove però, intenerito dal puro amore, trasformò anche il pastore Velino in fiume. Da allora il fiume Nera e fiume Velino poterono stare insieme per l’eternità.

        LO SAPEVI CHE

        • Il soprano Gina Palmucci, profondamente innamorata del suo territorio, essendo di origini ternane, scelse come suo nome d’arte Nera Marmora;
        • La Cascata delle Marmore è stata dipinta da diversi pittori e raccontate da importanti letterali come Lord Byron;
        • È presente in molti film come Intervista di Federico Fellini nel 1987, la Sindrome di Stendhal di Dario Argento nel 1996, e ancora in fiction come Don Matteo;
        • Nel 2011 è la location per il concerto con l’orchestra
          “I Filarmonici di Roma” e nel 2012 il concerto per il “Tributo a Sergio Endrigo” di Simone Cristicchi;
        • Nel 2017 è protagonista della campagna pubblicitaria per la promozione del Turismo in Umbria insieme alla ex tuffatrice italiana Tania Cagnotto;
        • A gennaio 2023 è stata la location per la prova in esterna della trasmissione MasterChef.

         

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        Le Acque dell'Umbria

        Perugia 1416

        La Rievocazione Storica di Perugia 1416

        Ogni anno, la città di Perugia rivive un momento epocale della sua storia attraverso la suggestiva rievocazione storica di Perugia 1416. Questo evento storico e culturale, ricco di fascino e tradizione, celebra il periodo storico tra Medioevo e Rinascimento e l’ingresso in città di Braccio Fortebraccio dopo la vittoria della battaglia di Sant’Egidio, avvenuta il 12 luglio 1416.

        L’Evento
        La rievocazione storica di Perugia 1416, organizzata annualmente, è un’occasione unica per immergersi completamente nell’atmosfera medievale. Quest’anno l’evento si svolgerà dal 13 giugno (preview) al 16 giugno 2024 con la sua IX Edizione.

        Uno degli aspetti più spettacolari dell’evento sono le sfide tra i cinque Magnifici Rioni di Perugia – Porta Sole, Porta San Pietro, Porta Eburnea, Porta Santa Susanna e Porta Sant’Angelo per contendersi il Palio 2024 tra allegorie in Corteo, Corsa del Drappo, Arco Storico e Mossa alla Torre. Il Rione vincitore delle sfide sarà proclamato dallo stesso Braccio.

        Perugia si colora di storia
        Le strade di Perugia in questo periodo si colorano delle scintillanti di centinaia di figuranti in costumi d’epoca. Dame, cavalieri, artigiani e popolani ripropongono scene di vita quotidiana, tornei cavallereschi. Il corteo è arricchito da suoni e colori che riportano indietro nel tempo, creando un’esperienza immersiva tra musiche e artisti di strada, taverne, spettacoli, rionali in abito storico e botteghe degli antichi mestieri.

        La rievocazione storica di Perugia 1416 non è solo un evento folkloristico, ma un vero e proprio viaggio nel tempo che permette di rivivere uno dei momenti più significativi della storia perugina. Attraverso costumi, gare, cibo e tradizioni, Perugia celebra il suo passato con orgoglio e passione, offrendo a tutti un’esperienza indimenticabile.

         

        I templari nell’Appenino Umbro

        Benvenuti nel cuore dell’Umbria, dove la storia si fonde con il fascino dei Templari. Gubbio, una pittoresca città medievale nasconde segreti che risalgono all’epoca dei Cavalieri Templari. In questo articolo, vi porteremo in un viaggio nel tempo per scoprire il legame affascinante tra Gubbio e i Templari, offrendo una vista panoramica di questo antico ordine e delle sue tracce nel cuore di questa città.

        La storia dei Templari
        Per comprendere appieno l’influenza dei Templari nell’Alta Valle del Tevere, è fondamentale gettare uno sguardo alla loro storia. L’Ordine dei Templari, noto anche come i Cavalieri Templari, fu fondato nel XII secolo durante le Crociate in Terra Santa. Questi cavalieri monaci guerrieri erano famosi per la loro abilità militare, la loro devozione religiosa e la loro incredibile ricchezza.

        I Templari ebbero un ruolo significativo nelle Crociate, difendendo i pellegrini cristiani e accumulando una vasta quantità di ricchezze e proprietà in tutto il mondo conosciuto. La loro influenza si estese anche in Italia, e Gubbio non fu un’eccezione. Da un famoso scritto di un nobile Eugubino si legge di un certo Cavaliere Battista Sforzolini:

         “Battista Sforzolini, cavaliere del Tempio di Gerusalemme, fu uno dei più prodi guerrieri del suo tempo; fu sempre il primo in tutti i più pericolosi azardi; non si sottrasse mai ai pericoli, quasi sormontò co’l valore, e co’l senno, e nelle più spaventose mischie diede à vedere, che un cuore generoso non trova pericolo, che lo spaventi “.

        I Templari a Gubbio
        Gubbio, con la sua posizione strategica e la sua importanza storica, divenne un importante centro per i Templari in Italia. Questa città era un crocevia cruciale per i viaggiatori e i pellegrini diretti a Roma e aveva un ruolo chiave nella rete di insediamenti Templari in Italia. Il processo dell’Inquisizione fu inaugurato a Gubbio, nel palazzo della Chiesa di Santa Croce della Foce e nel palazzo del Vescovado.
        Tra Gubbio e i comuni limitrofi di Scheggia e Pascelupo, Scheggia, Costacciaro, Sigillo, Fossato di Vico…sono molte le tracce e simboli come le croci Templari che testimoniano la presenza dei Templari nella terra umbra.
        Gubbio è un tesoro nascosto per gli appassionati di storia e per coloro che sono affascinati dalla storia dei Templari. Questo affascinante viaggio vi permetterà di scoprire i segreti di questo antico ordine e di immergervi nell’atmosfera unica di una città che ha mantenuto viva la sua eredità Templare nei secoli

        Festa dei Ceri a Gubbio

        Ogni anno, il 15 maggio, Gubbio si prepara alla Festa dei Ceri, un’antichissima quanto folkloristica tradizione popolare che trae le sue origini, quelle pagane, da antichi riti propiziatori che gli ikuvini (l’originario nome italico degli Eugubini) dedicavano alle divinità presenti nelle sette Tavole di Gubbio, in particolare la Dea Cerere e che oggi sono custodite nel Palazzo dei Consoli.
        Un’altra origine, prettamente cristiana, celebra il Patrono di Gubbio, Sant’Ubaldo a partire dal maggio del 1160, nella ricorrenza della sua morte.

        La Festa dei Ceri è una tradizione molto sentita dagli Eugubini e che racconta la storia di un popolo che trae dalle sue radici la forza d’essere: tra i protagonisti di questa festa ci sono i Ceraioli, coloro che portano il Cero e che li coinvolge anche come tradizione da tramandare di padre in figlio.

        I Ceri, custoditi nella Chiesa di Sant’Ubaldo durante l’anno, sono strutture in legno costruiti con la forma di prismi ottagonali che si sovrappongono. Al fine di rinforzare la struttura, all’interno del prisma di legno  vi è  un telaio composto da un asse e la parte che fuoriesce si chiama “timicchione”: quello posto in alto diventa il supporto per issare il Santo, mentre quello in basso chiamato “barella”, viene utilizzato dai Ceraioli per trasportarlo durante la corsa attraverso le vie della cittadina sino a raggiungere il Monte Igino, ove si trova la Basilica del Santo con le spoglie riposte nel 1194.
        I Santi che invece sono trasportati sui Ceri dai Ceraioli sono, oltre a Sant’Ubaldo, San Giorgio, Sant’Antonio, nell’ordine in cui sfilano. Se Sant’Ubaldo è il Patrono di Gubbio, San Giorgio è il protettore dei commercianti e Sant’Antonio dei contadini.

        Il percorso della Corsa dei Ceri, che parte dalla Chiesa dei Neri, è lungo circa 4 km e termina poi con una grande festa tra i vicoli caratteristici di Gubbio tra assaggi enogastronomici, spettacoli e musica.

         

        Insomma una vera e propria festa, sentita e amata dagli Eugubini quanto da tutto il popolo umbro e che richiama ogni anno tanti visitatori e turisti, curiosi di scoprire un’antica tradizione ricca di storia e peculiarità.

         Dal 1973 i Ceri sono finanche diventati il simbolo della Regione Umbra.

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        Luisa Spagnoli

        Oltre la Moda e il Cioccolato, una Donna Filantropa all’Orizzonte

        Luisa Spagnoli, un nome che evoca immediate immagini di moda raffinata e golosità cioccolatose. Tuttavia, il suo retaggio va ben oltre le passerelle e le prelibatezze. Oggi, vogliamo svelare il lato meno conosciuto di questa straordinaria donna: la sua anima filantropa.

        Per chi, come me, ha avuto la fortuna di vagare per la pittoresca collina di Santa Lucia in giovane età, non era affatto raro incrociare dei coniglietti d’angora fuggiti dai giardini di Luisa.
        Dopo le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale, Luisa Spagnoli si appassionò a questi adorabili animali, iniziando non solo a crearne una collezione, ma a intuire un segreto che avrebbe rivoluzionato il mondo della moda: l’arte di pettinare, piuttosto che tosare, questi conigli.
        Un gesto gentile che permetteva di ottenere un filato dalla morbidezza senza precedenti, un tessuto che coccolava la pelle come nessun altro.

        E che dire dei suoi deliziosi cioccolatini? Il Bacio Perugina è un nome conosciuto in tutto il mondo, ma c’è un’altra tavoletta che porta il suo nome, una creazione che alcuni perugini chiamano affettuosamente “Carrarmato“, forse come omaggio alla sua tenacia e alla sua forza d’animo.

        E infine, non possiamo dimenticare il contributo di Luisa Spagnoli alla creazione della Città della Domenica, il primo parco a tema d’Italia, nato grazie all’ingegno di suo figlio Mario nel 1963. Decise di trasformare i terreni di sua proprietà sul monte Pulito, nel quartiere di Ferro di Cavallo a Perugia, in un parco per il tempo libero delle famiglie, una sorta di città ideale che doveva inizialmente prendere il nome di “Spagnolia“.
        Di enormi dimensioni per l’epoca (oltre 43 ettari di terreno), il parco presenta, immersi nella fittissima vegetazione umbra, aree faunistiche e strutture tematiche fiabesche.

        Luisa Spagnoli è stata molto di più di una semplice icona di moda e cioccolato. È stata una donna visionaria, una filantropa generosa e un’ispirazione per le generazioni future. La sua eredità va ben oltre i confini delle passerelle e dei cioccolatini, un esempio luminoso di come la passione, la dedizione e la gentilezza possano plasmare il mondo a beneficio di tutti.



        Credit photo by:
        Cittàdelladomenica.it
        NestlèItalia.it
        Ilverdemondo.it
        Kongnews.it
        IlDenaro.it

        L’Umbria da Fiction

        L’Umbria da Fiction
        Benvenuti in Umbria, nel cuore verde dell’Italia, una Regione che incanta con la sua bellezza naturale e il suo fascino storico. Ma c’è qualcosa di magico nell’Umbria che va oltre i suoi paesaggi mozzafiato e le sue città medievali: è il luogo dove la magia del cinema e della televisione prende vita!
        In questo viaggio cinematografico, esploreremo i luoghi incantati dell’Umbria che sono servito da sfondo per film e fiction, portando sullo schermo la ricchezza della sua cultura e della sua storia.

        Città della Pieve e “CARABINIERI”
        Città della Pieve caratterizzata dai suoi edifici in mattoni rossi e situata al confine tra l’Umbria e la Toscana, è stata forse la prima location in Umbria a fare da sfondo per avvincenti inseguimenti tra criminali e carabinieri, nella Fiction “Carabinieri” e che ha fatto da trampolino di lancio nella carriera da attori come Manuela Arcuri, Martina Colombari, Lorenzo Crespi…
        La caserma dei carabinieri è stata collocata in via Maddalena 34 in un istituto tecnico.
        Il celebre Bar Pippo, frequentato dai protagonisti della fiction, si trova invece in Piazza Matteotti, ed è ancora oggi attivo.

        Assisi e “CHE DIO CI AIUTI
        Assisi è stata la protagonista delle ultime stagioni della celebre fiction Rai “Che Dio ci aiuti”.
        Girovagando per le strade della città, è possibile identificare gli edifici storici di Assisi che fungono da cornice alle avventure di Suor Angela, interpretata dall’attrice Elena Sofia Ricci, che attraversa il centro storico a bordo del suo ormai iconico pulmino blu. Location delle riprese sono state anche la maestosa Basilica Papale di San Francesco, la Basilica di Santa Chiara e la Cattedrale di San Rufino. Molti dei dialoghi tra Suor Angela e Suor Costanza, interpretata dall’attrice Francesca Chillemi, sono state girate, per esempio, nella chiesetta di San Giacomo de Muro Rupto.

        Perugia e “LUISA SPAGNOLI”
        Perugia
        , la pittoresca capitale dell’Umbria, è stata il set per numerose produzioni cinematografiche e televisive: una tra queste, trasmessa nel 2016, è la serie televisiva dedicata a Luisa Spagnoli (ne avevamo parlato qui), imprenditrice lungimirante e creatrice del marchio di moda che porta il suo nome e del famoso Bacio Perugina, il cioccolatino con la nocciola ideato insieme al marito Francesco Buitoni.
        La scenografia si è sviluppata soprattutto in piazza IV Novembre, tra la Cattedrale di San Lorenzo, la Fontana Maggiore e Palazzo Priori. Luisa Spagnoli, interpretata dalla bellissima e bravissima Luisa Ranieri, ha sfoggiato eleganti abiti d’epoca mentre percorreva Corso Vannucci, il corso principale di Perugia ma anche le suggestive scalette di Sant’Ercolano

        “DON MATTEO” tra Gubbio e Spoleto
        Gubbio
        , con le sue case di pietra e i vicoli stretti, è un vero tesoro medievale che ha attirato registi di tutto il mondo. La città è stata utilizzata come primo set per il film “Don Matteo”, prima di passare. Gubbio offre un’atmosfera autentica che ha reso la serie ancora più coinvolgente per gli spettatori. A Gubbio, in particolare, sono stati utilizzati la Chiesa di San Giovanni per la canonica e la chiesa della Fiction. Nella Piazza Grande, di fronte al Palazzo dei Consolo, invece, si trovata la caserma del maresciallo Cecchini, dove è ancora posizionato il tavolo delle partite a scacchi tra Don Matteo e il Maresciallo. Le famose passeggiate in bicicletta di Terence Hill – DON MATTEO, sono girare in Via Savelli, Via Piccardi e Via Baldassini.

        A Spoleto, invece, la maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta, conosciuta anche come Duomo di Spoleto, è la location iconica della serie. Questo capolavoro di architettura romanica ospita opere d’arte straordinarie e rappresenta uno dei luoghi più sacri della città. Nella trama di “Don Matteo”, la cattedrale ospita la Canonica, la Caserma dei Carabinieri e il Parlatorio.
        Poco distante si può ammirare Piazza della Signoria dove sono state girate molte scene della Fiction. Palazzo Bufalini è stato utilizzato per le riprese in esterna della Caserma dei Carabinieri.

        L’Umbria è molto più di un’incantevole regione italiana: è un mondo di possibilità per cineasti e registi che desiderano catturare la sua bellezza e il suo fascino senza tempo. Esplorare i luoghi dove sono stati girati film e fiction in Umbria è un modo affascinante per scoprire la regione da una prospettiva unica, attraverso gli occhi dei creatori cinematografici che hanno reso questi luoghi indimenticabili sul grande e piccolo schermo.