Foliage in Umbria

Il Cuore Verde d’Italia in autunno si scalda di colori: l’Umbria da settembre si accende di rosso, giallo e arancione!

La natura dopo la calura estiva soffia tra i suoi colori più belli e abbandonando temporaneamente il verde si colora prima dell’arrivo dell’inverno. L’autunno in Umbria è fatto dell’odore delle foglie, della legna che brucia nei primi caminetti che si accedono.

E’ stagione di vendemmia e di molitura delle olive, quindi di ribollire dei mosti e dei frantoi dove assaggiare la bruschetta con l’olio nuovo.

Non perdere una passeggiata in bicicletta lungo la Strada del Sagrantino, dai vitigni color porpora, o una passeggiata nei boschi, come al Bosco di San Francesco in Assisi, dove ammirare il foliage autunnale, o vai con i bambini a raccogliere i ricci delle castagne nella zona di Città di Castello.

Cosa fare in Umbria a Settembre 2024? Te lo dice UmbriaSì

Clima Perfetto e Paesaggi da Cartolina: L’Umbria in Versione Settembrina

Settembre è il mese ideale per scoprire l’Umbria, quando il caldo estivo lascia spazio a un clima più fresco e piacevole. Le giornate sono ancora lunghe e soleggiate, perfette per esplorare i pittoreschi borghi medievali, fare trekking tra le colline verdeggianti, e godersi il fascino dei paesaggi che iniziano a tingersi dei colori autunnali. Immagina di passeggiare tra vigneti dorati e campi di girasoli, con l’aria fresca che rende ogni attività all’aperto un vero piacere.

Segna nella tua agenda il 13 – 14 – 15 settembre per la nuova Edizione di Umbria Wine, il festival culturale del vino con musica live, food track e tante iniziative che si terranno nel centro storico di Perugia. 

Settembre è il mese perfetto per esplorare i meravigliosi paesaggi naturali dell’Umbria, sia a piedi che in bicicletta. Con le temperature più miti e i primi accenni di autunno, le colline umbre offrono scenari mozzafiato e sentieri immersi nella quiete della natura.

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Il Pozzo di San Patrizio: un’opera idraulica pionieristica

Correva l’anno 1527 quando all’architetto fiorentino Antonio da Sangallo il Giovane fu commissionata la costruzione di un Pozzo nel cuore della città di Orvieto, un’opera che si sarebbe rivelata poi una vera e propria impresa pioneristica e all’avanguardia.
A ordinare l’incarico fu l’allora Pontefice Clemente VII, durante il Sacco di Roma, che desiderava dare alla città che gli dava rifugio (dopo esservi arrivato travestito da ortolano), un approvvigionamento di acqua sempre disponibile, soprattutto durante i periodi difficili come assedi (o carestie). Fu anche coniata successivamente una medaglia, oggi conservata nei Musei Vaticani, con inciso “ut populus bibat” – “perché il popolo beva”.

Inizialmente il Papa aveva immaginato il Pozzo ad uso della rocca fortificata della Fortezza dell’Albornoz (da qui il nome “Pozzo della Rocca”). Dobbiamo attendere l’800 per l’attuale nome Pozzo di San Patrizio.

Avanguardia Rinascimentale
L’architetto Sangallo progettò il Pozzo a forma cilindrica, profondo 58 metri, partendo e prendendo ispirazione dalla scala a chioccola della Villa del Belvedere in Vaticano con un design elicoidale di scalini (ben 248) progettati in modo che non si creassero ingorghi di persone, e infatti chi scendeva e chi saliva, aveva la propria “via” libera, soprattutto chi vi si recava con i muli.
72 sono le finestre che illuminano il pozzo fino a raggiungere la penombra in profondità, dove vi si trova un piccolo ponte a collegare le due scalinate.
Il Pozzo, completato nel 1537, fu costruito scavando nel tufo (Orvieto è famosa proprio per i suoi terreni tufacei e le gallerie di tufo dove oggi si conservano e affinano molti vini famosi Orvietani) e poi nell’argilla sino ad arrivare alla falda acquifera di origine naturale.
All’ingresso vi si legge “quod natura munimento inviderat industria adiecit – ciò che non aveva dato la natura, procurò l’industria”, una chiara celebrazione dell’ingegno umano al servizio della natura.

Il Pozzo e l’Irlanda
Come accennato, il nome Pozzo di San Patrizio, arrivo nell’800 per volere dei frati del Convento dei Servi che erano a conoscenza della leggenda del “santo irlandese”, San Patrizio custode di una grotta così profonda da non avere un fondo tanto da essere riconosciuto come Purgatorio di San Patrizio (ed una volta raggiunto il fondo superando delle “prove” si potesse accedere poi al Paradiso) e che il pozzo fosse persino collegato all’Irlanda, dove il Santo fece opera di evangelizzazione, e spesso trovava nel Pozzo un momento di riflessione e di preghiera. Fu così che il Pozzo divenne una meta sacra più che militare. Oggi meta turistica e culturale di grande impatto ed emozionalità.

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Vivi un’Avventura Incredibile: Rafting in Umbria

Se sei alla ricerca di un’esperienza avventurosa e coinvolgente, il rafting in Umbria è la scelta perfetta. L’Umbria il cuore verde d’Italia offre paesaggi mozzafiato e fiumi impetuosi che si prestano magnificamente a questo sport emozionante.

L’Umbria è una delle destinazioni più affascinanti per il rafting grazie alla sua varietà di fiumi e alla bellezza naturale del territorio. Immersa tra colline verdi, boschi secolari e montagne spettacolari, la regione offre corsi d’acqua che si snodano attraverso paesaggi incontaminati, rendendo ogni discesa un’esperienza unica e indimenticabile.

I tre motivi per cui dovresti considerare il rafting in Umbria

  1. **Contatto con la natura:** Durante il rafting, avrai l’opportunità di vivere la natura in modo diretto, scoprendo angoli nascosti e paesaggi mozzafiato che solo il fiume può offrire.
  2. **Adrenalina e divertimento:** Il rafting è un’attività dinamica e avventurosa, perfetta per chi cerca emozioni forti e un divertimento assicurato, sia per principianti che per esperti.
  3. **Attività per tutti:** Adatta a gruppi di amici, famiglie e coppie, l’esperienza di rafting in Umbria è pensata per essere accessibile a tutti, con percorsi di difficoltà variabile e guide esperte che garantiscono sicurezza e divertimento.

In Umbria, i principali corsi d’acqua adatti al rafting si trovano lungo il fiume Nera o il suo affluente il fiume Corno, che attraversa la pittoresca Valnerina, e nelle vicinanze delle Cascate delle Marmore.

Il rafting in Umbria è un’esperienza che offre adrenalina e bellezza naturale in un unico pacchetto avventuroso. Che tu sia un esperto rafter o un principiante in cerca di emozioni, l’Umbria ha qualcosa da offrire per tutti. Con percorsi che attraversano alcuni dei paesaggi più spettacolari della regione, un’avventura di rafting qui non è solo un’attività sportiva, ma un’occasione per connettersi con la natura e scoprire il fascino dell’Umbria da una prospettiva unica.

Non perdere l’opportunità di vivere quest’estate un’avventura indimenticabile tra le rapide umbre.

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Cosa fare in Umbria ad Agosto 2024? Te lo dice UmbriaSì

L’Umbria, con la sua combinazione di arte, cultura, natura e gastronomia, offre un agosto ricco di esperienze uniche. Che tu sia un appassionato di musica, un amante della natura o un buongustaio, ecco i tre buoni motivi per venire in Umbria ad agosto.

Immergiti nell’Arte e nella Cultura: Festival e Borghi Medievali

Tantissimi gli appuntamenti sul territorio che celebrano la cultura, la musica, l’arte e le tradizioni locali. Durante questo periodo, la regione si anima con una varietà di festival e manifestazioni che attirano visitatori da tutto il mondo. Tra i più importanti Suoni Controvento, Moon in June, Palio dei Quartieri a Nocera Umbra, Calici di Stelle, Donazione della Santa Spina a Montone e tanto altro ancora

Scopri la Natura in Umbria: Trekking e Relax

Agosto è il momento ideale per esplorare le bellezze naturali dell’Umbria. I Monti Sibillini offrono una vasta gamma di attività all’aperto, dalle escursioni a piedi alle passeggiate a cavallo. Il Lago Trasimeno, il più grande lago dell’Italia centrale, è un’oasi di pace e natura. Ad agosto, le sue acque sono perfette per il nuoto, il kayak e la vela. Gli appassionati di trekking possono esplorare i sentieri che circondano il lago, con viste mozzafiato sulle colline circostanti. La Cascata delle Marmore, situata vicino a Terni, spettacolare cascata artificiale è una delle più alte d’Europa. Offre sentieri panoramici e possibilità di fare rafting per i più avventurosi. Un’escursione alle Cascate delle Marmore è un’esperienza indimenticabile per chi ama la natura e il paesaggio umbro.

Immergiti nelle Sagre Enogastronomiche: Un Viaggio nei Sapori Umbri

Agosto è il mese perfetto per scoprire i sapori autentici dell’Umbria attraverso le numerose sagre enogastronomiche che animano la regione. Questi eventi offrono la possibilità di assaporare piatti tipici e prodotti locali in un’atmosfera festosa e conviviale. A queste si aggiungono appuntamenti ormai storici come Calici di Stelle, i Vinarelli a Torgiano, e tanto altro ancora

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La storia di Umbria Jazz

Finalmente ritorna Umbria Jazz, l’evento musicale più atteso in Umbria!

Umbria Jazz è il festival musical dedicato al mondo del Jazz più importate in Italia e tra più influenti al mondo.
Un festival tra le note calde del Sax e quelle ritmiche della tromba che risuonano tra i vicoli del Centro Storico di Perugia e i suoi palchi  distribuiti in location con cornici storiche mozzafiato, come il palco di Piazza IV Novembre, la Jazz Jam Session al Teatro Morlacchi, i concerti per i puristi alla Galleria Nazionale dell’Umbria,  fino al Main Stage situato all’arena Santa Giuliana per i concerti dei grande artisti italiani e internazionali che hanno varcato la porta di Umbria Jazz.

Lo stesso Herbie Hancock, presente anche quest’anno ad Umbria Jazz, descrive così il festival:

“È il luogo in cui bisogna essere in questo periodo dell’anno”

Lo sapevi che Umbria Jazz è stato anche citato nella puntata n.16-stagione 33 de I Simpsons?

Ripercorriamo insieme le origini di Umbria Jazz

Nasce nel 1973 (quest’anno festeggia i suoi 50 anni!) per volontà di Carlo Pagnotta, gestore di una bottega di abbigliamento e soprattutto grande appassionato di musica Jazz che desiderava portare nella sua Umbria un festival dedicato a questo genere musicale. La storia narra che ebbe l’idea o la folgorazione Jazz in un bar storico di Via Mazzini, oggi chiuso.
Il primo concerto si svolse proprio ne 1973, nel teatro naturale della Villalago a Piediluco, in provincia di Terni. Altre location destinare ai palchi erano Perugia proprio in Piazza IV Novembre dove fecero il proprio esordio italiano i Weather Report, e ancora Gubbio, proprio per dare l’idea di un festival musicale che abbracciasse tutta l’Umbria.

Non è sempre filato tutto liscio…

Nei difficili e bollenti anni ‘70-’80, tra scontri e idee politiche contrastanti tra la “musica nera” e la “musica bianca”, Umbria Jazz non vide la luce dei palchi nel 1978 fino al 1982!

Il ritorno

L’anno della sua “rinascita” risale al 1982 con novità e cambiamenti come l’introduzione del biglietto di ingresso per alcuni concerti, fino ad allora gratuiti.
Nel 1985 nacque l’Associazione Umbria Jazz che gestisce l’evento e il marchio Umbria Jazz che invece rimane di proprietà della Regione Umbria.
Altra novità è la scelta di Perugia come città ospitante Umbria Jazz con solo alcuni concerti tenuti negli anni a Terni, Assisi, Gubbio. Oppure con l’edizione di Umbria Jazz Winter Edition che si tiene ogni anno a dicembre a Orvieto.

Le vie che suonano

Durate Umbria Jazz, che si tiene ormai da tradizioni per 10 giorni nel mese di luglio, è possibile assistere e ascoltare musicisti, jazzisti, cantanti che si esibiscono lungo tutto corso Vannucci, creando atmosfere uniche tra le note del Jazz, Blues, Gospel, Soul, Rhytm’n’Blues…
Famosi per i loro concerti itinerari sono, per esempio, i Funk Off!

La potenza è Umbria Jazz è l’aver creato un evento di Musica Jazz in Italia, con tutte le sfumature che vanno dal blues alla musica raggae, dal pop al soul, tra grandi artisti e artisti emergenti, tra musica “in strada” e grandi palchi. Un evento in grado di far emozionare e riunire tutti, grandi e piccini, sotto le note del Jazz.

Citando Alessandro Baricco nel suo monologo teatrale Novecento:

“Quando non sai che musica è,
allora è Jazz!”

Alcuni grandi artisti che hanno partecipato in questi anni a Umbria Jazz

Alicia Keys 
Art Blakey 
B.B. King
Carlos Santana 
Diana Krall 
Earth, Wind & Fire 
Elton John 
Eric Clapton 
Herbie Hancock 
Johnny Depp 
Lady Gaga 
Liza Minnelli 
Massive Attack 
Mika 
Phil Collins 
Pino Daniele 
Prince 
Simply Red 
Stefano Bollani 
Sting
The Chainsmokers 
Tony Bennett 
Vinicio Capossela 

La Cascata delle Marmore

La Cascata delle Marmore, formata dal Velino e dal Nera, affluenti del Tevere, è una delle attrazioni naturalistiche più visitata in Umbria, benché sia una cascata artificiale, ha origini antichissime che risalgono già all’epoca romana, nel 271 a.C: è in questa data che il console romano Manio Curio Dentato con un ingegnoso intervento idraulico, fece costruire un canale al fine di far defluire le acque che stagnavano del Velino nella Sabina (pianura reatina), pericolose per la popolazione vicina, verso il fiume Nera. L’intervento fu cosi chiamato e conosciuto nel tempo come “Cavo Curiano”.
Altri interventi fatti per contrastare gli allagamenti nei periodi di piena dei fiumi risalgono al 1422, a cura dell’ingegnere Aristotile Fioravanti e affidati da Braccio Fortebraccio da Montone. In quest’occasione fu realizzato un nuovo canale chiamato “reatino”. Altri interventi risalgono nel 1547 da Antonio Da Sangallo, su commissione di Papa Paolo III con la costruzione di un terzo canale. Nel 1601 l’architetto Giovanni Fontana realizzò il canale “clementino” in onore di Papa Clemente III. Infine nel 1787 l’architetto Andrea Vici fece l’ultimo intervento che consegnò alla Cascata delle Marmore l’aspetto attuale.

Ad oggi la Cascata delle Marmore risulta la più alta cascata artificiale d’Europa.

CURIOSITÀ

  • Il nome deriva dalla ricchezza di carbonato di calcio sulle rocce che ricorda il marmo bianco.
  • Oggi la Cascata non è solo un’importante attrazione turistica e naturalistica per la ricchezza di flora e fauna, dalle alghe, muschi, felci, insetti, pesci, rettili, uccelli e piccoli mammiferi, ma è anche utilizzata per la produzione idroelettrica.
  • La Cascata non è sempre aperta a pieno regime (Attenti agli orari di apertura così da non perdere questo affascinante momento!!), e questo permette di ammirare la bellezza e la ricchezza della vegetazione che si mostra quando il flusso d’acqua della cascata è chiusa. La sua apertura viene annunciata attraverso un segnale acustico. Meravigliosa la vista dell’acqua che si getta con forza e crea, nelle giornate di sole, un meraviglioso arcobaleno. È possibile accedere alla Cascate sia dal Belvedere superiore sia dal Belvedere inferiore.
  • La notte le acque della cascata, quando aperte, sono illuminate da un impianto di illuminazioni a led.
  • La bellezza del Parco della Cascate delle Marmore è data anche dal poter ammirare lungo il percorso le grotte che l’acqua ha scavato nei secoli con stalattiti e stalagmiti nel travertino: alcune si possono visitare e la più famosa è la GROTTA DEGLI INNAMORATI

UNA ROMANTICA LEGGENDA

Lo Gnefro, una creatura fatata e leggendaria della cultura popolare umbra, narra la storia della ninfa di nome Nera invaghita del pastore Velino. La dea Giunone, che non accettava un amore tra una ninfa e un essere umano, trasformò la ninfa Nera in un fiume. Velino, credendo che la Ninfa Nera stesse affogando in quelle acque sino ad allora sconosciute, vi si gettò. Giove però, intenerito dal puro amore, trasformò anche il pastore Velino in fiume. Da allora il fiume Nera e fiume Velino poterono stare insieme per l’eternità.

LO SAPEVI CHE

  • Il soprano Gina Palmucci, profondamente innamorata del suo territorio, essendo di origini ternane, scelse come suo nome d’arte Nera Marmora;
  • La Cascata delle Marmore è stata dipinta da diversi pittori e raccontate da importanti letterali come Lord Byron;
  • È presente in molti film come Intervista di Federico Fellini nel 1987, la Sindrome di Stendhal di Dario Argento nel 1996, e ancora in fiction come Don Matteo;
  • Nel 2011 è la location per il concerto con l’orchestra
    “I Filarmonici di Roma” e nel 2012 il concerto per il “Tributo a Sergio Endrigo” di Simone Cristicchi;
  • Nel 2017 è protagonista della campagna pubblicitaria per la promozione del Turismo in Umbria insieme alla ex tuffatrice italiana Tania Cagnotto;
  • A gennaio 2023 è stata la location per la prova in esterna della trasmissione MasterChef.

 

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Le Acque dell'Umbria

Perugia 1416

La Rievocazione Storica di Perugia 1416

Ogni anno, la città di Perugia rivive un momento epocale della sua storia attraverso la suggestiva rievocazione storica di Perugia 1416. Questo evento storico e culturale, ricco di fascino e tradizione, celebra il periodo storico tra Medioevo e Rinascimento e l’ingresso in città di Braccio Fortebraccio dopo la vittoria della battaglia di Sant’Egidio, avvenuta il 12 luglio 1416.

L’Evento
La rievocazione storica di Perugia 1416, organizzata annualmente, è un’occasione unica per immergersi completamente nell’atmosfera medievale. Quest’anno l’evento si svolgerà dal 13 giugno (preview) al 16 giugno 2024 con la sua IX Edizione.

Uno degli aspetti più spettacolari dell’evento sono le sfide tra i cinque Magnifici Rioni di Perugia – Porta Sole, Porta San Pietro, Porta Eburnea, Porta Santa Susanna e Porta Sant’Angelo per contendersi il Palio 2024 tra allegorie in Corteo, Corsa del Drappo, Arco Storico e Mossa alla Torre. Il Rione vincitore delle sfide sarà proclamato dallo stesso Braccio.

Perugia si colora di storia
Le strade di Perugia in questo periodo si colorano delle scintillanti di centinaia di figuranti in costumi d’epoca. Dame, cavalieri, artigiani e popolani ripropongono scene di vita quotidiana, tornei cavallereschi. Il corteo è arricchito da suoni e colori che riportano indietro nel tempo, creando un’esperienza immersiva tra musiche e artisti di strada, taverne, spettacoli, rionali in abito storico e botteghe degli antichi mestieri.

La rievocazione storica di Perugia 1416 non è solo un evento folkloristico, ma un vero e proprio viaggio nel tempo che permette di rivivere uno dei momenti più significativi della storia perugina. Attraverso costumi, gare, cibo e tradizioni, Perugia celebra il suo passato con orgoglio e passione, offrendo a tutti un’esperienza indimenticabile.

 

I templari nell’Appenino Umbro

Benvenuti nel cuore dell’Umbria, dove la storia si fonde con il fascino dei Templari. Gubbio, una pittoresca città medievale nasconde segreti che risalgono all’epoca dei Cavalieri Templari. In questo articolo, vi porteremo in un viaggio nel tempo per scoprire il legame affascinante tra Gubbio e i Templari, offrendo una vista panoramica di questo antico ordine e delle sue tracce nel cuore di questa città.

La storia dei Templari
Per comprendere appieno l’influenza dei Templari nell’Alta Valle del Tevere, è fondamentale gettare uno sguardo alla loro storia. L’Ordine dei Templari, noto anche come i Cavalieri Templari, fu fondato nel XII secolo durante le Crociate in Terra Santa. Questi cavalieri monaci guerrieri erano famosi per la loro abilità militare, la loro devozione religiosa e la loro incredibile ricchezza.

I Templari ebbero un ruolo significativo nelle Crociate, difendendo i pellegrini cristiani e accumulando una vasta quantità di ricchezze e proprietà in tutto il mondo conosciuto. La loro influenza si estese anche in Italia, e Gubbio non fu un’eccezione. Da un famoso scritto di un nobile Eugubino si legge di un certo Cavaliere Battista Sforzolini:

 “Battista Sforzolini, cavaliere del Tempio di Gerusalemme, fu uno dei più prodi guerrieri del suo tempo; fu sempre il primo in tutti i più pericolosi azardi; non si sottrasse mai ai pericoli, quasi sormontò co’l valore, e co’l senno, e nelle più spaventose mischie diede à vedere, che un cuore generoso non trova pericolo, che lo spaventi “.

I Templari a Gubbio
Gubbio, con la sua posizione strategica e la sua importanza storica, divenne un importante centro per i Templari in Italia. Questa città era un crocevia cruciale per i viaggiatori e i pellegrini diretti a Roma e aveva un ruolo chiave nella rete di insediamenti Templari in Italia. Il processo dell’Inquisizione fu inaugurato a Gubbio, nel palazzo della Chiesa di Santa Croce della Foce e nel palazzo del Vescovado.
Tra Gubbio e i comuni limitrofi di Scheggia e Pascelupo, Scheggia, Costacciaro, Sigillo, Fossato di Vico…sono molte le tracce e simboli come le croci Templari che testimoniano la presenza dei Templari nella terra umbra.
Gubbio è un tesoro nascosto per gli appassionati di storia e per coloro che sono affascinati dalla storia dei Templari. Questo affascinante viaggio vi permetterà di scoprire i segreti di questo antico ordine e di immergervi nell’atmosfera unica di una città che ha mantenuto viva la sua eredità Templare nei secoli

Big Bench #379 Scheggia e Pascelupo

Arrivata la BIG BENCH N. #379 SCHEGGIA E PASCELUPO Fraz. Pascelupo (PG)

Panchina con seduta verde e struttura in ferro gialla, perfettamente integrata con i colori della natura circostante. Si trova sul Poggio della frazione di Pascelupo, nel Comune di Scheggia e Pascelupo, a circa 530 metri sul livello del mare, all’interno del Parco del Monte Cucco. Questo territorio, caratterizzato da un’eredità templare e una natura incontaminata, si estende su un colle circondato da monti e ruscelli, con sentieri che si snodano tra boschi, vallate e imponenti pareti rocciose. Dalla panchina si gode di una vista mozzafiato sulla Forra del Rio Freddo, sul monte Cucco con la sua spettacolare grotta, sull’Eremo Camaldolese di San Girolamo, sul monte Motette e sul monte Catria, celebre per l’Eremo Benedettino di Fonte Avellana, menzionato da Dante nel canto XIX del Paradiso della Divina Commedia. Poco distante si trova anche il suggestivo Castello Medievale di Pascelupo.

Dove trovare il Timbro per il Passaporto delle Big Bench:


B&B LA PIAZZETTA DI PASCELUPO
Largo Umberto I Fraz. Pascelupo – 06027 Scheggia e Pascelupo (PG) | Tel. 338.6424898 |
SOC. AGRICOLA BORGO MEDIOEVALE PASCELUPO
Ristorante e b&b
Via Circonvallazione, 5 Fraz. Pascelupo – 06027 Scheggia e Pascelupo (PG) | Tel. 338.9782151 |